Lungo le mura aureliane, presso l'antica Porta Flaminia, in una zona periferica e allora quasi deserta, una leggenda aveva localizzato la tomba di Nerone e il luogo era reso ancora più funesto dalla presenza di un enorme albero di noce, nutrito da quel sepolcro e frequentato da streghe e demoni. La tradizione vuole che papa Pasquale II (1099 - 1118) si recasse con gran solennità nel posto, dove ordinò l'erezione di una piccola chiesa in onore della Madonna. Dopo una spaventosa peste (1231), papa Gregorio IX avrebbe restaurato e ampliato l'edificio, trasportandovi l'immagine miracolosa della Vergine "dipinta da S. Luca" e conservata fino ad allora nel Sancta Sanctorum del Laterano. La chiesa fu intitolata a Santa Maria "del popolo", non perché il popolo romano l'avesse edificata o per un inesistente albero di pioppo (populus), ma in riferimento ad una pieve (plebs, populus), sorta attorno al tempio.
VISTE DALL'ESTERNO
L'INTERNO
ALCUNE CAPPELLE
CAPPELLA CERASI
Caravaggio - La conversione di San Paolo
CAPPELLA CYBO
"Immacolata Concezione" di Carlo Maratta (1625 - 1713)
L'architettura è di Carlo Fontana (1638 - 1714)
"Adorazione del Bambino" di Pinturicchio (1454 - \1513)
"Incoronazione di Maria, gli Evangelisti, i Padri della Chiesa, le Sibille" di Pinturicchio
Daniele di Bernini
"Il profeta Giona" di Lorenzetto (1490 - 1541) su disegno di Raffaello
LA PIAZZA
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