sabato 25 novembre 2017

ROMA - SANTA MARIA DEL POPOLO



Lungo le mura aureliane, presso l'antica Porta Flaminia, in una zona periferica e allora quasi deserta, una leggenda aveva localizzato la tomba di Nerone e il luogo era reso ancora più funesto dalla presenza di un enorme albero di noce, nutrito da quel sepolcro e frequentato da streghe e demoni. La tradizione vuole che papa Pasquale II (1099 - 1118) si recasse con gran solennità nel posto, dove ordinò l'erezione di una piccola chiesa in onore della Madonna. Dopo una spaventosa peste (1231), papa Gregorio IX avrebbe restaurato e ampliato l'edificio, trasportandovi l'immagine miracolosa della Vergine "dipinta da S. Luca" e conservata fino ad allora nel Sancta Sanctorum del Laterano. La chiesa fu intitolata a Santa Maria "del popolo", non perché il popolo romano l'avesse edificata o per un inesistente albero di pioppo (populus), ma in riferimento ad una pieve (plebs, populus), sorta attorno al tempio.   




VISTE DALL'ESTERNO




















L'INTERNO





















ALCUNE CAPPELLE


CAPPELLA CERASI




Caravaggio - La conversione di San Paolo












CAPPELLA CYBO













"Immacolata Concezione" di Carlo Maratta (1625 -  1713)



  L'architettura è di Carlo Fontana (1638 - 1714)



"Adorazione del Bambino" di Pinturicchio (1454 - \1513)




"Incoronazione di Maria, gli Evangelisti, i Padri della Chiesa, le Sibille" di Pinturicchio





Daniele di Bernini



"Il profeta Giona" di Lorenzetto (1490 - 1541) su disegno di Raffaello


LA PIAZZA








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sabato 18 novembre 2017

ROMA SANTA MARIA IN VALLICELLA, DETA "LA CHIESA NUOVA"



La “Chiesa Nuova”, detta anche S.Maria in Vallicella è un edificio sacro tra i più pregevoli che il barocco seicentesco abbia concepito a Roma. E’ difficile infatti, al di fuori delle quattro Basiliche maggiori , trovare una Chiesa romana che possa competere con questa riguardo ai grandi artisti impiegati e alla ricchezza della decorazione. Fu ribattezzata “Chiesa Nuova” perché S.Filippo Neri la fece costruire al posto della precedente Chiesa di S.Maria in Vallicella, che a causa degli alluvioni stava ormai sprofondando nel terreno.

La facciata è tipica delle chiese della Controriforma, rigidamente ornamentale in pianta, costruita in travertino, ampia ed estremamente costosa, aperta da una sola porta e tre finestre.  Dietro lòa facciata c'è un tipico impianto basilicale: entrando dalla porta principale, si vede in fondo l'altare maggiore. Secondo il tipico concetto barocco di “horror vacui”,  ogni angolo della Chiesa Nuova appare decorato in modo perfezionista e quasi ossessivo; le rigate ed imponenti colonne, gli ovali dipinti attorniati da angeli in stucco, i capitelli dorati e luccicanti.



Essa fu la Chiesa di S.Filippo Neri, il cui corpo è conservato all’interno della chiesa in una minuta e splendida cappellina a sinistra dell’altare.  Al di sopra della teca con il corpo di S.Filippo troviamo un mosaico ricavato da un dipinto di Guido Reni, che mostra il santo genuflesso che contempla la Madonna. 
Le fonti storiche ci attestano che probabilmente Caravaggio conosceva di persona il Santo ed era certamente in contatto con gli oratoriani, che gli commissionarono un dipinto, la “Deposizione di Cristo, che Caravaggio eseguì in modo impeccabile e attenendosi gli schemi tradizionali.  Il dipinto fu trafugato dai francesi napoleonici e dopo esser stato restituito venne posto nei Musei Vaticani, dove tuttora è custodito. Al suo posto nella Chiesa Nuova troviamo una copia eseguita dal pittore austriaco Michele Koeck.

SANTA MARIA IN VALLICELLA

















La cappella con il corpo di S.Filippo Neri








L'Annunciazione di Domenico Crespi "il Passignano" (1559 - 1638)




Visitazione di Maria S.ma a S. Elisabetta di  Federico Barocci (1528 - 1612)


La Deposizione di Cristo (copia dal quadro di Caravaggio)




L'ORATORIO DEI FILIPPINI










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lunedì 13 novembre 2017

ROMA - SANTA MARIA IN COSMEDIN E SAN GIORGIO AL VELABRO


SAN GIORGIO AL VELABRO


La chiesa colpisce il visitatore soprattutto per la sua estrema semplicità. Infatti, ogni abbellimento, apportato nel Rinascimento o in epoche successive, fu rimosso nei restauri del 1923 - 1925. E' considerata oggi la più somigliante alla originaria Basilica Costantiniana di San Pietro,  costruita nel secolo IV e demolita circa 500 anni fa per fare posto all'attuale magnifico edificio di stile rinascimentale. La chiesa ha una classica forma basilicale. Le basiliche consistevano in una navata centrale e due (o quattro) navate laterali, con due (o quattro) file di colonne che sostenevano dei piani arcuati, provvisti di finestre per la luce. Intorno all'altare avevano una abside semicircolare con un affresco o un  mosaico sulla volta. L'altare era posto su una piattaforma elevata, sormontata da un baldacchino.




LA BOCCA DELLA VERITA'





SANTA MARIA IN COSMEDIN































































L'immagine della Theotokos




Mosaico della Madonna bizantina





La cattedra


SAN GIORGIO AL VELABRO












































San Giorgio martire



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